Leggere e scrivere

Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
Cicerone


La vita o la si vive o la si scrive.
Luigi Pirandello

martedì 5 novembre 2013

Formia, terra di Lestrigoni

Un luogo d’incanto, dove miti, eroi e leggende si perdono nei tempi. Terra di battaglie, dove Ulisse approdò con le sue navi ammaliato da tali bellezze. Si lasciò abbracciare dalla maga Circe… e combattè con coraggio contro un popolo di giganti: i Lestrigoni.

Sbarcai cercando salvezza e speranze; mi ritrovai solo e sperduto ma l’incanto del luogo, l’aria odorosa di salmastro, il cielo terso, il mare cristallino e il verde lussureggiante dei pendii rinfrancò il mio animo turbato. Avevo perso tutto, amici e navi e la paura non lasciava il mio cuore affranto. Dolore, rabbia, rancore… gli dei mi avevano abbandonato in balia dell’onde. Che tristezza… !!!
La vidi: bella dai lunghi capelli corvini, dagli occhi scuri e penetranti, dall’incarnato ambrato e fine come seta. L’abito fluido e color zaffiro le fasciava morbidamente le curve sinuose. Forse era una dea? Accennò ad un dolce sorriso che ricambiai. Mi avvicinai. E la mano che mi tese fu un invito… il contatto mi fece rabbrividire.
- Chi sei, creatura o divina dea? -
- Sono Circe, prode Ulisse… e sei nel mio regno! -
- Tu conosci il mio nome… -
- Ti aspettavo! -
- I miei uomini e le mie navi sono andate perdute. -
- Lo so, non temere, allieterò i tuoi giorni e non sentirai sofferenze e turbamenti.  Accanto a me solo dolcezza ed estasi. Vieni, seguimi… bevi dal mio calice l’elisir di lunga vita: sarai immortale e insieme godremo eternamente i frutti dell’amore carnale. -
- Non nego che mi attrae il tuo abbraccio e il pensiero di immortalità, ma devo tornare a Itaca. -
- Fermati solo un po’… nulla ti mancherà qui. Ogni tuo desiderio sarà esaudito. Dimentica Penelope! – A quel nome ad Ulisse gli battè forte il cuore in petto. La sua dolce Penelope lo stava aspettando da tempo.
- Lasciami andare incantatrice. Tu, maga di incantesimi e sortilegi… solo l’abbraccio di Penelope può darmi ristoro. Le tue promesse sanno d’inganno e di menzogna… -

- Povero illuso. Vai, vattene… laggiù c’è una nave. E’ tua, prendila, torna dalla tua amata ma sappi che la tua vita sarà un susseguirsi di lotte, sofferenze, dolori e l’amore al quale tu tanto aneli, non vincerà. – Quelle parole lo intristirono profondamente ma non perse il coraggio. Raggiunse la nave e riprese il mare. Forse Penelope e la sua Itaca sarebbero rimaste solo un sogno, un desiderio, una speranza, ma quello che contava veramente era il viaggio per raggiungere la meta.

nereidebruna

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La vita

“Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto,
come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.”

San Agostino
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi.

Sal.26

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Sal.138
Guidami, Signore, per una via di eternità.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.