Leggere e scrivere

Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
Cicerone


La vita o la si vive o la si scrive.
Luigi Pirandello

giovedì 16 settembre 2010

Il Capodoglio

Il capodoglio (Physeter catodon), protagonista di "Moby Dick", il celebre romanzo di Herman Melville, dove appare e si eclissa come in un sogno, tangibile e impalpabile, allucinatorio e reale, labile e gigantesco al tempo stesso, è il più grosso di tutte le balene con i denti (un maschio di capodoglio può misurare fino a 18 metri di lunghezza e arrivare a pesare fino a 60 tonnellate mentre le femmine arrivano fino a 12 metri e pesano 20 tonnellate). 
Nonostante sia difficile da avvistare, le caratteristiche fisiche del capodoglio sono note a tutti: il capo enorme di forma squadrata, la colorazione grigio uniforme che diventa più chiara, quasi bianca, intorno alla regione mandibolare, la pinna dorsale, non particolarmente evidente e le pinne pettorali piuttosto piccole. Il capodoglio si muove in zone di acque profonde e preferisce le acque soprastanti le scarpate continentali, anche se può avvicinarsi alla costa dove la piattaforma continentale è assai ridotta o addirittura assente, come nello Stretto di Messina o nei dintorni delle isole vulcaniche. La sua alimentazione è costituita prevalentemente di cefalopodi mesopelagici (calamari) che cattura nel corso di lunghe immersioni.

Le principali minacce per il capodoglio sono rappresentate dalle catture accidentali con reti pelagiche derivanti e dall'intenso traffico marittimo che interferisce con i ritmi biologici degli abitanti del mare, cui si aggiungono l'inquinamento delle acque e l'inquinamento acustico subacqueo.Per questi motivi è necessario istituire aree protette e sviluppare programmi di monitoraggio e di ricerca per acquisire conoscenze scientifiche più precise - come la consistenza numerica delle popolazioni, la loro tendenza ad aumentare o diminuire e la contiguità genetica con le popolazioni atlantiche. (Dal web)

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La vita

“Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto,
come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.”

San Agostino
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi.

Sal.26

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Sal.138
Guidami, Signore, per una via di eternità.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.