Leggere e scrivere

Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
Cicerone


La vita o la si vive o la si scrive.
Luigi Pirandello

martedì 29 ottobre 2013

C’era una volta: La volpe perde il pelo ma non il vizio

C’era una volta, no… no una volta, a dire il vero… ADESSO, in questo tempo.
E’ notte da un po’. Il cielo limpido è punteggiato da miriadi di splendide stelle. L’Orsa Polare, vanitosa più delle altre brilla iridescente nell’oscurità. Silenzio. In lontananza il suono riconoscibile di una civetta e il canto inconsueto di un gallo che troppo mattiniero sveglia le sue amate compagne pennute annunciando che è ora di produrre. E’ l’una da poco.
L’abbaio della mia cagnetta Luna e di seguito di Lilly e Patty mi sveglia d’improvviso destandomi. Ho il sonno leggero e spesso questo compromette il mio dolce riposo. 
“Strano” penso fra me ” abbaiano con rabbia e non smettono, insistendo… uff… Qualcosa le disturba… devo alzarmi per forza e controllare l’esterno.” Vi confesso che Antonio quando dorme saporitamente non sente nulla e quindi… non mi va di svegliarlo e mi faccio coraggio.
In camicia da notte guardo fuori dalla finestra, ma non vedo nulla di strano. I cani continuano ad abbaiare. Non posso tergiversare anche perchè disturbano gli inquilini. Apro la porta e vado sul terrazzino; il buio è attenuato dal lampione nella strada. Scruto con attenzione e… scorgo una sagoma oltre il cancello che separa la mia entrata indipendente dalle altre del palazzetto in cui vivo… mentre le mie cagnette la fissano ringhiando. Metto a fuoco e… incredibile a dirsi e credersi… una volpe. Sì, una volpe dalla lunga e gonfia coda. Magra e con il musetto appuntito mi guarda tranquilla. Si accuccia vicino ad un vaso di cygas. Poi gli salta sopra… Io mi avvicino un po’ e le sussurro con voce bassa per non svegliare lo stabile: “Che fai qui… dai vai via… su vattene… !” I cani si erano calmati. Gonfia un po’ il pelo, mi guarda di nuovo. Fa un giretto verso destra poi a sinistra;  Con un balzo improvviso attraversa le sbarre del portone e se ne va.  Nel frattempo anche Antonio si era svegliato, seguendo la curiosa scena sul pianerottolo. La pace è ristabilita e si ritorna a letto, finalmente.
Ma non finisce qui. Questo fatto è successo la settimana scorsa. Beh, è tornata alla carica lunedì verso l’una, ma è sceso il padrone di casa e l’ha fatta scappare: non mi sono scomodata, quindi…  poi sabato sera o meglio mattino ore 3,30. Di nuovo i soliti abbai furiosi. Esco di nuovo. Eccola lì, tranquilla tranquilla che mi guarda. Bella… ma uff…quanto rompe. Io ho sonno e voglio dormire.
Mi avvicino con la scopa. Solito rituale: “Che fai qui… dai torna a casa…su…vattene… ho già tre cani e non posso aggiungerti alla famiglia. Coraggio, sii buona… ” E’ deliziosa con quel musetto appuntito, quegli occhioni furbetti, quella coda gonfia e quelle grandi orecchie, ma non posso, proprio non posso e non mi faccio corrompere. Sono irremovibile!
Finalmente sparisce inghiottita dal buio oltre il cancello.
Che dire, è una cosa strana. Forse ha fame… di solito la volpe è schiva, selvaggia ma questa pare addomesticata. Non so se ha “perso il pelo” ma spero sinceramente che abbia perso il vizio. Io voglio dormire!

nereidebruna

2 commenti:

  1. Deve essere emozionante incontrare da vicino una volpe...a me piacciono tanto! Complimenti per questo delizioso racconto! Kiss, dolcissima!(Rita)

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  2. Bellissimo! E bella anche la volpe. Io ebbi modo di vederne una in pieno giorno da ragazza, e se è strano vederle in giro di notte figuriamoci alla luce del sole. Baci tesorona!

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La vita

“Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto,
come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.”

San Agostino
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi.

Sal.26

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Sal.138
Guidami, Signore, per una via di eternità.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.