Finalmente ti ho incontrato. E’ stato amore a prima vista; e
non fu complice il profumo acceso di primavera e il volteggiare d’angelo dei
gabbiani.
Ti sognavo già da bambina e solerte tu, nelle buie notti
cullavi dolcemente il mio riposo cantando una perpetua soave nenia. Quanti
lunghi anni lontano da te.
Ti cercavo nel tempo che scorreva inesorabile, aspirando al
tuo abbraccio infinito, al soffio del tuo respiro fra i miei capelli, alle tue
sensuali carezze scivolare sinuose sul mio corpo.
Oh… come ti desideravo… come ti amavo profondamente già nei
miei pensieri.
Appena i miei occhi, quel giorno di maggio, incrociarono i
tuoi di un intenso blu acquamarina, senza esitazione alcuna, mi tuffai
annegando e perdendomi in essi.
E subito mi hai portato in alto, a sfiorare il Cielo dove la
mia estasi sublime si univa in un paradiso senza fine, in quell'avvolgente
amplesso primordiale che solo tu sai donare alle tue amate creature. Per lunghi
attimi hai rapito la mia anima annullando ogni mio sentimento terreno, lasciandomi
toccare il divino.
E lì, ho scorto le lucenti stelle diventare preziosi
diamanti e la tonda luna specchiarsi vanitosa in quel tuo immenso cobalto di
zaffiri.
Ah… come ti amai, quel giorno…
Ora, oltre l’orizzonte, dove il sole in te tramonta
sciogliendosi in oro, una piccola bianca vela va, e fra le ovattate spume e le
ricciolute onde, ballerà dolcemente danzando nella tua musica e nei tuoi
respiri.
Mio amato mare…
Con il cuore ebbro d’amore riesco a sussurrarti con tanta
tenerezza:
“Il nostro inizio è un eterno senza fine…!”
nereidebruna
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