- Oh, eccovi finalmente in ordine come si addice ad una marchesina, anche se un abitino è senz'altro più femminile, ne avete di così deliziosi, ma capisco... siete giovane. Mangiate una fettina di dolce appena sfornato. Non avete neppure fatto colazione. Siete scappata via come un fulmine. Su, è il vostro dolce preferito! -
Letizia scosse la testa. Aveva un groppo allo stomaco e non sarebbe riuscita ad ingoiare nulla; fissò sfrontatamente Maria anche se non era nel suo carattere, ma era stanca e esigeva delle spiegazioni.
- Senti Maria, ho compreso che nessuno desidera parlare della mamma, ma è mio diritto sapere dov'è o cosa le è successo? - e si sedette sulla panca appoggiando la schiena alla parete. E rimase in attesa osservando gli occhi di Maria che divennero improvvisamente tristi e umidi.
- Voi, volete farmi morire di crepacuore, figlia cara... -
- Non è così, Maria... sai quanto ti voglio bene, ma sono confusa. Ho bisogno di chiarezze! -
- Chiarezze... chiarezze... ma quali chiarezze. No, figlia mia, niente è stato mai chiaro e chiarito, dopo quella sera... - e si asciugò le lacrime che le erano scese sulle gote raggrinzite. Letizia provò pena nel vederla così affranta e sofferente. Si alzò e l'abbracciò affettuosamente.
- Mi dispiace... -
- Vostra madre Rebecca, la sera del 2 novembre dell'anno scorso... è scomparsa. E da allora, non si è saputo più nulla. Sono state fatte assidue ricerche, ovunque sia in zona che fuori, ma di lei nessuna traccia. Vostro padre, sconvolto, ha mobilitato i migliori agenti; sono stati setacciati boschi, fiumi, manieri... niente... - e si fermò un lungo attimo. Riprese respiro e si soffiò il naso.
Letizia ammutolita si accasciò di peso sulla panca mentre il cuore le batteva forte in petto. Riuscì a riprendersi anche se un pallore diafano ed etereo diede al suo grazioso viso un aspetto spettrale.
- Ma... io l'ho vista, sì... ho visto il suo corpo, in giardino dal terrazzo. Allora non era un incubo!..- e cominciò a tremare.
- Figlia cara... su, calmatevi... Sono state fatte delle ricerche anche in giardino e molto minuziose, ma non è stato trovato nulla, neppure un segno; era solo un brutto sogno, anche se vostra madre è sparita proprio quella notte, con quel temporale furioso. -
- No... no... io l'ho vista. Il suo urlo mi ha svegliato! Era reale... - Ci furono momenti di silenzio mentre ansia e tensione aumentarono diventando quasi palpabili.
- Coraggio... purtroppo nulla ha confermato il vostro racconto. Pensi... ogni effetto personale di vostra madre, nella camera non c'era più. Svuotata. E' come se avesse voluto sparire, scappare... non so che dire, figlia cara... non so che pensare! -
- E come mai io non ricordo tutto questo? -
- Avete rimosso i fatti accaduti... rammentate solo l'incubo. Il dottor Agresti ci ha tranquillizzando confermandoci che nel tempo avreste ritrovato senz'altro la memoria e superato il trauma. - Ci fu silenzio, un silenzio quasi tombale.
- Non posso crederci. Scomparsa... Con papà era felice e non avevano problemi... vero? - e guardò di nuovo Maria mentre calde lacrime rigarono il viso di Letizia.
La domestica abbassò il capo ed evitò lo sguardo interrogativo della giovane.
- Perchè non mi rispondi? -
- Io non so che dirvi... ne parlerete con vostro padre quando rientrerà, a giorni. Ora ho da fare... - e uscì dalla cucina scomparendo velocemente all'interno della sala da pranzo e chiudendo la porta.
Continua
nereidebruna
Leggere e scrivere
Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
Cicerone
La vita o la si vive o la si scrive.
Luigi Pirandello
Cicerone
La vita o la si vive o la si scrive.
Luigi Pirandello
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
La vita
“Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto,
come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.”
San Agostino
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi.
Sal.26
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Sal.138
Guidami, Signore, per una via di eternità.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
Nessun commento:
Posta un commento