Leggere e scrivere
Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
Cicerone
La vita o la si vive o la si scrive.
Luigi Pirandello
Cicerone
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martedì 14 dicembre 2010
mercoledì 13 ottobre 2010
Il faro nell'antichità - Curiosità sui guardiani del mare
La storia dei fari è antica e s'intreccia strettamente con la storia della navigazione. Nell'antichità, questa era inizialmente prevalentemente costiera e diurna, ma l'evolversi della navigazione commerciale portava spesso l'uomo a navigare anche di notte. Nacquero così i primi fari, costituiti da falò di legna accatastata in punti prominenti della costa per riferimento nella rotta dei naviganti, indicando zone di pericolo o di approdo. Lungo le rotte più importanti nacquero successivamente i primi veri porti e con loro i primi veri fari, probabilmente strutture rudimentali in legno o ferro su cui veniva innalzato mediante un sistema di carrucole un braciere metallico contenente il combustibile.
È solo attorno all'anno 300 a.C. che sorsero le due grandi strutture che rimarranno per secoli esempi unici di fari monumentali. Il Colosso di Rodi, considerato una delle sette meraviglie del mondo, era un statua enorme, alta circa 32 metri secondo Plinio il Vecchio, che rappresentava Elios, il dio del sole, con un braciere acceso in una mano, collocata sopra l'entrata del porto. Fatta costruire da Cario di Lindo attorno al 290 a.C., la statua ebbe vita breve, distrutta successivamente da vari terremoti.
L'esempio più illustre dei fari dell'antichità, un'altra delle sette meraviglie del mondo, fu il Faro di Alessandria, la città fondata in Egitto da Alessandro Magno. Fu costruito sotto la dinastia dei Tolomei attorno al 280 a.C. sull’isolotto di fronte alla città, dal cui nome Pharos “Φάρος” (Faro) deriva la parola faro nelle lingue di origine greca e latina. Con una torre di altezza stimata tra 115 e 135 metri, rimase per molti secoli tra le strutture più alte realizzate dall'uomo. Un fuoco acceso in sommità emetteva un segnale luminoso che, grazie ad un sistema di specchi che si diceva ideato da Archimede, aveva una portata di oltre 30 miglia. Il faro fu successivamente danneggiato gravemente nel 641 nella conquista araba della città, terminando la sua funzione di lanterna. La torre crollò nei secoli successivi distrutta da diversi eventi tellurici.
Dopo questi esempi illustri, la storia dei fari riprese secoli dopo solo con i Romani che edificano numerose torri adibite a fari lungo le coste dei loro domini, dal Mediterraneo fino al Canale della Manica. Prima della caduta dell'Impero Romano almeno 30 torri di segnalazione illuminavano il mare. Di questi esempi sopravvive tuttora alla furia degli eventi il faro di La Coruña, l'antica Brigantium, in Galizia.
È solo attorno all'anno 300 a.C. che sorsero le due grandi strutture che rimarranno per secoli esempi unici di fari monumentali. Il Colosso di Rodi, considerato una delle sette meraviglie del mondo, era un statua enorme, alta circa 32 metri secondo Plinio il Vecchio, che rappresentava Elios, il dio del sole, con un braciere acceso in una mano, collocata sopra l'entrata del porto. Fatta costruire da Cario di Lindo attorno al 290 a.C., la statua ebbe vita breve, distrutta successivamente da vari terremoti.
L'esempio più illustre dei fari dell'antichità, un'altra delle sette meraviglie del mondo, fu il Faro di Alessandria, la città fondata in Egitto da Alessandro Magno. Fu costruito sotto la dinastia dei Tolomei attorno al 280 a.C. sull’isolotto di fronte alla città, dal cui nome Pharos “Φάρος” (Faro) deriva la parola faro nelle lingue di origine greca e latina. Con una torre di altezza stimata tra 115 e 135 metri, rimase per molti secoli tra le strutture più alte realizzate dall'uomo. Un fuoco acceso in sommità emetteva un segnale luminoso che, grazie ad un sistema di specchi che si diceva ideato da Archimede, aveva una portata di oltre 30 miglia. Il faro fu successivamente danneggiato gravemente nel 641 nella conquista araba della città, terminando la sua funzione di lanterna. La torre crollò nei secoli successivi distrutta da diversi eventi tellurici.
Dopo questi esempi illustri, la storia dei fari riprese secoli dopo solo con i Romani che edificano numerose torri adibite a fari lungo le coste dei loro domini, dal Mediterraneo fino al Canale della Manica. Prima della caduta dell'Impero Romano almeno 30 torri di segnalazione illuminavano il mare. Di questi esempi sopravvive tuttora alla furia degli eventi il faro di La Coruña, l'antica Brigantium, in Galizia.
venerdì 24 settembre 2010
venerdì 10 settembre 2010
Faro
Alto e solenne
accarezzi il cielo
tu indominito e fiero
di luce,
illumini la notte.
Benefico
per i naviganti
che non perdono la via
certi nel ritorno
al porto di casa.
Schiaffeggiato
da onde impetuose
sfidi il mare,
elegante e silente
e vinci la sua ira.
Furiose spume
ti avvolgono
in stretti abbracci
ma la tua luce
pulsa perpetua,
diventando
brillante luna,
fra le stelle.
nereidebruna
accarezzi il cielo
tu indominito e fiero
di luce,
illumini la notte.
Benefico
per i naviganti
che non perdono la via
certi nel ritorno
al porto di casa.
Schiaffeggiato
da onde impetuose
sfidi il mare,
elegante e silente
e vinci la sua ira.
Furiose spume
ti avvolgono
in stretti abbracci
ma la tua luce
pulsa perpetua,
diventando
brillante luna,
fra le stelle.
nereidebruna
venerdì 3 settembre 2010
Il mare di sera
Odo l'onda sciogliersi
al toccar della riva.
Spruzzi di sabbia leggera
volano sbuffando in aria.
Scende la sera
lentamente
e come un soffio,
si posa sul mare.
Scivola una bianca barca a vela
verso il piccolo porto.
In cielo
brilla la luna luminosa
di un candido ghiaccio.
Riflette orgogliosa
il suo volto
nel blu cobalto del mare.
La luce lontana
di un faro,
regala un approdo sicuro
ai pescatori.
Puntini di stelle
trapuntano come spilli, il cielo.
E' sera nel mare.
Silenzio!
Il suono lontano
di un fischio di una nave
infrange per un attimo,
la pace, ma poi...
di nuovo silenzio.
Sussurri sospinti dal vento.
L’onda si scioglie ancora
e l'ombra oscura della sera,
pare addormenti
in un dolce sonno,
il mare.
nereidebruna
al toccar della riva.
Spruzzi di sabbia leggera
volano sbuffando in aria.
Scende la sera
lentamente
e come un soffio,
si posa sul mare.
Scivola una bianca barca a vela
verso il piccolo porto.
In cielo
brilla la luna luminosa
di un candido ghiaccio.
Riflette orgogliosa
il suo volto
nel blu cobalto del mare.
La luce lontana
di un faro,
regala un approdo sicuro
ai pescatori.
Puntini di stelle
trapuntano come spilli, il cielo.
E' sera nel mare.
Silenzio!
Il suono lontano
di un fischio di una nave
infrange per un attimo,
la pace, ma poi...
di nuovo silenzio.
Sussurri sospinti dal vento.
L’onda si scioglie ancora
e l'ombra oscura della sera,
pare addormenti
in un dolce sonno,
il mare.
nereidebruna
martedì 24 agosto 2010
Preghiera alla Madonna del Mare
Regina del mare,
che dalle stelle ti volgi quaggiù,
dona un tuo sguardo di luce.
Forse nella tempesta c’è ancora una barca,
ma la luce del faro non disperde la nebbia,
non entra nel cuore di vite e uragani.
Su questa spiaggia adesso cattiva,
nelle notti di reti strappate, t’invoco:
sii porto a chi piange nel vento.
E in questo mare di sorriso e tremore
dona il tuo amore a chi naviga senza senso.
Stella del mare, guida noi poveri marinai
nella nostra rotta della vita.
che dalle stelle ti volgi quaggiù,
dona un tuo sguardo di luce.
Forse nella tempesta c’è ancora una barca,
ma la luce del faro non disperde la nebbia,
non entra nel cuore di vite e uragani.
Su questa spiaggia adesso cattiva,
nelle notti di reti strappate, t’invoco:
sii porto a chi piange nel vento.
E in questo mare di sorriso e tremore
dona il tuo amore a chi naviga senza senso.
Stella del mare, guida noi poveri marinai
nella nostra rotta della vita.
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La vita
“Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto,
come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.”
San Agostino
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi.
Sal.26
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Sal.138
Guidami, Signore, per una via di eternità.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.